incipit

Chissà perché non costruiscono più panchine di legno. Quelle verdi, che cigolavano solo a riderci sopra. Era sempre caldo il legno, e ci potevi scrivere con un temperino come sul diario. Incidere un nome, fermare un’ora e un giorno, intagliare un cuore. Chissà perché. Anche quelle che ci sono ora sono verdi ma il ferro mi gela la schiena e scriverci fa stringere i denti e le parole rugginose sembrano cicatrici infette...

lunedì 7 aprile 2014

Sabato 12 aprile, Tinto, Nobile, lo Spaventapasseri...


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